Questa sezione del sito non intende essere un trattato di botanica, ma la nostra intenzione è quella di valorizzare un territorio la cui vera vocazione continua ad essere tradita. Continuiamo ad impegnarci a far conoscere e a condividere le meraviglie che ci sono state donate e che continuano a resistere all'umana follia.

Inoltre, siamo felici di collaborare con chi coltiva passioni e competenze non abbastanza valorizzate e delle quali abbiamo un grande bisogno...Di seguito uno scritto che fa comprendere le ragioni per cui ci siamo ritrovati a percorrere questa strada con entusiasmo insieme a Teo Dura che ringraziamo per la sua passione, competenza e sensibilità.

 

 

"Passeggiando, ove possibile, tra le essenze della macchia, della gariga, si concepisce un po’ la vera natura di tutto il bacino del Mediterraneo, meraviglioso e ricco di storia, di echi di leggende, nella nostra provincia spesso anche affaccio naturale sui panorami mozzafiato delle gravine. Si assapora la natura delle sue genti, le sue contraddizioni, territorio generoso e al contempo arido, dove la luce che mette in risalto la bellezza, spesso è così intensa da accecare, dove camminando, i sensi vengono estasiati dagli inebrianti profumi delle piante, esaltati nelle ora più calde del giorno, ma dove camminando puoi anche avvertire i graffi dolorosi della ginestra spinosa che ti segna la pelle, come esperienza dolorosa, come ricordo che ancora fa male. Dove i silenzi, che invitano alla riflessione, possono essere interrotti dall’improvviso fruscio di una serpe, dal ronzio di un insetto, dal riecheggiare dei versi della poiana, del corvo imperiale o del frugale e fulmineo occhiocotto, dove i tramonti sono spesso accompagnati dal concerto dei batraci; dove le pietre spesso trasudano storia e custodiscono storie…

Dove spesso, purtroppo, vengono anche messe in risalto le miserie umane, tra cumuli di rifiuti, pneumatici, manufatti contenenti amianto, dove il nero del fuoco doloso ti segna abiti e pelle, ti inasprisce il respiro in gola, epilogo di un equilibrato rapporto mutualistico interrotto nel nome del “civile progresso”, grazie al quale comunque mi ritrovo a scrivere e pubblicare in rete e a fare tanto altro ancora, ma che non mi autorizza ad eccedere e a mancare di rispetto nei confronti dell’ambiente e della gente che mi circonda e di cui sono parte integrante, come ognuno di noi, una piccola parte del totale che interagisce col resto. Ogni individuo è responsabile della sua piccola parte e può arbitrariamente decidere se agire nella nobile direzione del rispetto, dell’oculatezza, della sobrietà, del minor impatto possibile, oppure entrare nel vicolo cieco dell’arroganza, della prevaricazione e dell’utilitarismo e della distruzione. Non servono proclami, rivoluzioni, leggi, ma solo la giusta consapevolezza di ognuno di noi. Solo in questo modo si cresce e si rende la società migliore oltre che nel contesto antropico anche in quello naturale".

 

Teodoro (Teo) Dura