CISTO DI CRETA (Cistus creticus L. subsp. creticus)
Fam. Cistaceae
Etimologia: Il nome del genere deriva dal greco κίστος, scatola, capsula, in allusione alla forma e alla consistenza del frutto che aprendosi di scatto, sotto la spinta delle alte temperature estive, espelle i semi. Il nome specifico invece è relativo all’isola di Creta (dal greco Κρήτη).
Antesi (fioritura): maggio-giugno.
Arbusto tipico della gariga e della macchia degradata, alto 30-100 (120) cm, molto ramificato (foto n. 1). Pianta vischiosa, per la presenza di numerosi peli ghiandolari, con odore aromatico.
Foglie opposte, brevemente picciolate, con margine fortemente ondulato (foto n. 2-3).
Fiori raccolti in infiorescenze pauciflore con petali di colore rosa-violetto e macchia gialla alla base, di aspetto crespo, precocemente caduchi; stami numerosi, di colore giallo vivo (foto n. 4).
Rara la sua presenza sul territorio della Masseria Carmine.
Curiosità: È tra le piante che traggono maggiori benefici dalle alte temperature estive e addirittura dagli incendi che favoriscono la rottura dei frutti e la germinazione dei semi.
Specie simile, abbondantemente presente in provincia di Taranto, ma al momento non rinvenuta sul territorio della Masseria Carmine è Cistus creticus subsp. eriocephalus (Viv.) Greuter & Burdet (Cisto rosso), che si distingue fondamentalmente per l’assenza di peli ghiandolari e quindi non risulta vischiosa al tatto e per le foglie dal bordo meno ondulato. La specie è nota anche col vecchio binomio Cistus incanus L.