DAFNE GNIDIO (Daphne gnidium L.)
Fam. Thymelaeaceae
Etimologia: Il nome del genere ha origine dal greco δάϕνη, alloro. Dafne secondo la mitologia greca era una Ninfa, che per sfuggire alle avances di Apollo, fu trasformata in un arbusto di alloro da Zeus. Probabilmente è stato dato questo nome in quanto alcune specie del genere Daphne hanno foglie simili a quelle dell’alloro. Il nome specifico invece deriva da Κνίδος (Cnido), antica città greca dell’Anatolia.
Antesi (fioritura): luglio-ottobre.
Pianta tossica: non ingerire. Tutte le specie del genere Daphne sono tossiche.
Cespuglio molto ramificato alla base, sempreverde, alto in media non più di 1,5 metri. Rami eretti, fogliosi in alto (foto 1).
Le foglie sono semplici, spiralate, con lamina oblanceolata e apice acuto, mucronate (foto 2).
I fiori sono raccolti in pannocchie, agli apici dei singoli rami (da pochi a numerosi per pannocchia); sepali e petali sono concresciuti in tubo perianziale di aspetto corollino che porta il nome di ipanzio e termina con 4 lacinie di colore bianco sporco, con base giallastra (foto 2 + 3).
I frutti sono drupe subglobose di piccole dimensioni, inizialmente di colore verde, rosso-arancio a maturità (foto 3).
La fioritura, pur iniziando in estate, si protrae sullo stesso individuo, anche nei mesi autunnali e pertanto si osservano contemporaneamente sia i fiori che i frutti a diversi stadi di maturazione.
Note: Ringrazio Rocco Labadessa, entomologo e naturalista, per la conferma dell’Emittero (cimice) adulto di Carpocoris mediterraneus e per l’identificazione della Neanide (immaturo, stessa specie).