MARRUCA (Paliurus spina-christi Miller)
Fam. Rhamnaceae
Etimologia: Il nome del genere sembra derivare da due termini di origine greca, παλίν (palin), di nuovo e ουρον (uron), orina, per le proprietà diuretiche dei semi. Il nome della specie fa riferimento alla corona di spine consegnata a Gesù Cristo, che si presume sia stata ottenuta da rami di questa pianta.
Antesi (fioritura): maggio-giugno.
Attenzione: la puntura delle spine è dolorosa; durante il passaggio prestare particolare attenzione a proteggere gli occhi.
Pianta a portamento arbustivo o di piccolo albero, raramente più alto di 5 metri, con corteccia bruno-rossastra. Rami arcuati e flessibili, provvisti di numerose spine rigide e acutissime.
Le foglie sono decidue, alterne e brevemente picciolate, di colore verde lucido, a contorno ovato-lanceolato (foto n. 1 e 2).
I fiori, eduli, di colore giallo e di piccole dimensioni, hanno 5 petali e sono raccolti in cime corimbose (foto n. 3).
I frutti sono particolari e caratteristici, di forma simile a piccoli cappelli a tesa larga e ondulata, inizialmente di colore verde e marrone a maturità, ben visibili in tardo autunno e in inverno (foto n. 2 e 4), quando la pianta perde le foglie.
Sul territorio della Masseria Carmine è presente con diversi esemplari nei pressi di una lama nelle adiacenze del vecchio fabbricato.
Curiosità: La pianta veniva utilizzata in passato, anche alla Masseria Carmine, per costruire recinti, praticamente impenetrabili, per gli animali.