1 - Prasium majus - Foto Teo Dura
1 - Prasium majus - Foto Teo Dura

THE SICILIANO (Prasium majus L.)

 

 

 

Etimologia: il nome del genere è di etimo incerto, forse di derivazione greca, πράσιον (latino: prasion) termine che indicava la pianta del marrubio (stessa famiglia botanica), mentre il nome della specie ha origine dal latino majus, maggiore, più grande.

2 - Prasium majus - Foto Teo Dura
2 - Prasium majus - Foto Teo Dura

Antesi (fioritura): aprile-maggio.

Suffrutice alto in media 10-100 cm, con fusti legnosi e allungati, erbacei nelle parti sommitali.

 

Foglie brevemente picciolate, di colore verde smeraldo, lucenti, con lamina ovata-lanceolata, seghettata sul bordo (foto n. 1). 

Infiorescenza a verticillastri composti in genere da due fiori ciascuno, questi con corolla di forma zigomorfa, con labbro inferiore visibilmente trilobo, di colore bianco con, a volte, venature violacee, più raramente integralmente di colore rosa-violaceo (foto n. 1-2).

 

Il frutto è formato da 4 elementi simili a piccole drupe di colore nero a maturità (foto n. 3-4).

3 - Prasium majus - Foto Teo Dura
3 - Prasium majus - Foto Teo Dura
4 - Prasium majus - Foto Teo Dura
4 - Prasium majus - Foto Teo Dura

 

 

Sul territorio della Masseria Carmine è poco diffuso negli ambienti a macchia. Si rende poco visibile confondendosi tra gli arbusti di lentisco dove spesso si arrampica.

 

Curiosità: Gli steli, tenaci, venivano usati in passato come legacci. Per le sue proprietà toniche e antiossidanti veniva usato come succedaneo del tè. È pianta mellifera.