1 - Ophrys bombyliflora (pianta intera) - Foto Teo Dura
1 - Ophrys bombyliflora (pianta intera) - Foto Teo Dura

Ophrys bombyliflora Link

Etimologia: il nome del genere sembra derivare dal greco οϕρύς, sopracciglio, con probabile allusione alla pelosità del labello presente nelle entità di questo genere; il nome specifico è composto da due termini di origine latina: flos (fiore) e bombyx (bombice), lepidottero notturno del genere Lasiocampa il cui addome ricorda la forma bombata del labello.

Antesi (fioritura): marzo-aprile

 

Pianta di piccole dimensioni (foto n. 1), eccezionalmente alta fino a 20 cm con infiorescenza pauciflora, in genere con 5-6 fiori al massimo.

 2 - Ophrys bombyliflora (fiore) - Foto Teo Dura
2 - Ophrys bombyliflora (fiore) - Foto Teo Dura

Fiori piccoli con sepali di colore verde, larghi, il centrale di dimensioni minori; petali decisamente più piccoli, triangolari, di colore verde-giallognolo con base bruna e provvisti di numerose ciglia sui margini; labello trilobato alla base, con lobi laterali formanti due gibbosità di forma conica, con pelosità evidente; lobo centrale subquadrato, leggermente più largo che lungo, (dimensioni di 1 cm o poco più), di colore marrone con due macule basali di colore grigio-bluastro; cavità stigmatica grande se raffrontata alle dimensioni generali del fiore (foto n. 2); apicolo piccolissimo e poco visibile.

Vegeta in garighe, prati, boschi poco ombrosi, bordi stradali (foto n. 3).

 3 - Ophrys bombyliflora (gruppo) - Foto Teo Dura
3 - Ophrys bombyliflora (gruppo) - Foto Teo Dura
 4 - Ophrys bombyliflora (Pianta apocromatica) - Foto Simona Ingrassia
4 - Ophrys bombyliflora (Pianta apocromatica) - Foto Simona Ingrassia

5 - Ophrys bombyliflora (gruppo piante apocromatiche) - Foto Teo Dura
5 - Ophrys bombyliflora (gruppo piante apocromatiche) - Foto Teo Dura

In provincia di Taranto è uniformemente diffusa e localmente numerosa.

Sul territorio della Masseria Carmine la si rinviene nelle garighe tra le aree a macchia, dove risulta presente con un buon numero di esemplari. È stata anche rinvenuta una popolazione apocromatica di circa 30 esemplari (foto n. 4).

 

Note: Specie di aspetto poco variabile, si riproduce ordinariamente per via agamica (vedi pagina introduttiva), grazie alla formazione di bulbilli ausiliari che danno vita a nuove piante fiorite che risultano pertanto identiche tra loro (cloni). Quindi è piuttosto consueto rinvenire tale specie in piccoli gruppi composti anche da qualche decina di individui (foto n. 5).