Ophrys holosericea subsp. apulica (O. Danesch & E. Danesch) Buttler
Etimologia: il nome del genere sembra derivare dal greco οϕρύς, sopracciglio, con probabile allusione alla pelosità del labello presente nelle entità di questo genere; il nome specifico deriva dal greco όλος tutto e σηρικός, seta (tutto di seta), con riferimento all’aspetto sericeo del labello (foto n. 1), mentre il nome subspecifico deriva da Apulia, nome latino della Puglia, regione dove l’entità è stata descritta per la prima volta.
Antesi (fioritura): fine marzo-inizio maggio.
Pianta di aspetto robusto, alta fino a 40 cm con foglie raccolte in rosetta basale, le cauline più piccole e guainanti (foto 2 e 3).
Infiorescenza lassa e pauciflora, composta da una decina di fiori al massimo, di grande taglia. Sepali ovati, larghi, ben distesi e talora piegati leggermente all’indietro, di colore in genere rosa-porporino (a volte bianchi) e spesso percorsi da nervatura mediana verde; petali triangolari, più piccoli, in genere concolori ai sepali, auricolati alla base; labello grande, convesso, con bordi apicali spesso leggermente revoluti, vellutato, di colore bruno-rossiccio, con alla base due gibbosità ben pronunciate; pelosità più sviluppata sulle gibbosità; macula ben estesa di forma variabile, spesso con disegni elaborati; apicolo sviluppato, ben evidente, trilobo, rivolto all’insù, di colore giallo (foto n. 4-5 e 6).
Vegeta in spazi aperti e boschi chiari.
In provincia di Taranto è uniformemente diffusa, con stazioni più numerose in area murgiana.
Sul territorio della Masseria Carmine è presente con non molti esemplari nelle aree a macchia, spesso ai margini di arbusti di varie specie.
Note: Entità endemica di alcune regioni dell’Italia meridionale.