Ophrys passionis subsp. garganica E. Nelson ex Baumann & R. Lorenz
Etimologia: il nome del genere sembra derivare dal greco οϕρύς, sopracciglio, con probabile allusione alla pelosità del labello presente nelle entità di questo genere; il nome specifico indica il periodo primaverile (relativo a quello della Passione di Cristo) in cui la specie fiorisce, mentre l’epiteto subspecifico indica il luogo (Gargano) dove fu descritta nel 1962 sotto altro binomio ritenuto successivamente non valido.
Antesi (fioritura): marzo-aprile (prima decade di maggio)
Pianta robusta, alta fino a 50 cm; infiorescenza lassa e relativamente ricca (fino a 10-15 fiori) con fiori di taglia medio-grande (foto n. 1).
I sepali sono di colore verde o verde-giallognolo; i petali, molto larghi e a margine ondulato, assumono spesso colorazione intensa, variabile dal verde, al bruno, al rossastro-aranciato anche con combinazioni intermedie. Il labello è intero, tondeggiante e convesso, a margine ondulato, di colorazione variabile tra il bruno e il rossastro con bordo più chiaro e evidente pelosità marginale. La macula centrale, ben evidente, si presenta quasi sempre di colore blu-violaceo, a forma di “H” o di “π”, raramente incompleta e di dimensioni più ridotte (foto n. 2).
Gli pseudoocchi sono piccoli e neri, con sfumature biancastre mentre l’apicolo è estremamente ridotto e quindi poco evidente.
Vegeta in garighe, prati, bordi stradali, boschi poco fitti, in piena luce o con poca ombra.
In provincia di Taranto risulta uniformemente diffusa (foto 3-4-5).
Sul territorio della Masseria Carmine è diffusa e localmente numerosa, soprattutto lungo i bordi stradali di confine con gli uliveti.