Ophrys tarentina Gölz & H.R. Reinhard
Etimologia: il nome del genere sembra derivare dal greco οϕρύς, sopracciglio, con probabile allusione alla pelosità del labello presente nelle entità di questo genere; il nome specifico invece deriva da Tarentum, nome latino della città di Taranto, all'interno della cui provincia la specie è stata descritta per la prima volta.
Antesi (fioritura): marzo-aprile (prima decade).
Entità endemica
Pianta robusta, alta fino a 35 cm; infiorescenza composta da 3-8 fiori di taglia medio-grande (foto n. 1-2-3);
sepali e petali sono generalmente di colore verde, a volte con sfumature giallognole; i petali hanno margine crenulato; il labello è di colore marrone scuro, vellutato al centro e con ampia pelosità marginale e bordo a volte di colore giallo; macula piuttosto semplice situata nella metà apicale, formata in genere da due righe parallele o più o meno divergenti o formanti una “x”, una “h” o una “u” rovesciata; apicolo di piccole dimensioni (foto n. 4-5).
Vegeta in garighe, praterie substeppiche, radure, oliveti abbandonati, pinete e più raramente in boschi poco ombrosi.
In provincia di Taranto è ampiamente diffusa nella parte centro-occidentale; diviene molto più rara verso est.
Sul territorio della Masseria Carmine è diffusa e localmente numerosa in gariga e sui bordi strada adiacenti agli uliveti.
Note: Descritta nel 1982 in agro di Mottola, è presente in tutte le province limitrofe (Brindisi, Bari, Matera e recentemente, Lecce) e in quella di Cosenza, dove raggiunge il limite più meridionale (vedi anche articolo nella sez. “Blog”).