1 - Serapias bergonii - Foto Teo Dura
1 - Serapias bergonii - Foto Teo Dura

Serapias bergonii E.G. Camus (pro hybr.)

 

 Etimologia: il nome del genere deriva da Serapis, divinità egiziana della fertilità; il nome specifico è riferito al botanico francese Paul Bergon (1863-1912) a cui è stata dedicata la specie.

Antesi (fioritura): aprile-inizio maggio

Pianta slanciata, alta in media da 10 a 40 cm, con foglie basali carenate ed arcuate, le cauline bratteiformi (foto n. 1).Infiorescenza lassa, composta in media da 3-10 fiori di taglia media o medio-piccola;

2 - Serapias bergonii - Foto Teo Dura
2 - Serapias bergonii - Foto Teo Dura

brattee di colore purpureo sfumato di grigiastro, lanceolate, superanti il casco tepalico che si presenta a sua volta eretto e di colore grigiastro-porporino (foto n. 2). Sepali ovato- lanceolati; petali più piccoli con base a forma di ampolla ed apice filiforme; labello di colore bruno-rossastro, a volte più chiaro con due callosità basali scure e poco divergenti tra loro, provvisto di pelosità biancastra più fitta al centro e più rada sulla parte basale dell’epichilo; ipochilo racchiuso nel casco tepalico, con lobi laterali rivolti all’insù; epichilo di forma lanceolata, stretto, quasi sempre fortemente ripiegato all’indietro (foto n. 3).

3 - Serapias bergonii - Foto Teo Dura
3 - Serapias bergonii - Foto Teo Dura

Vegeta in spazi aperti e soleggiati come garighe e praterie pseudosteppiche.

Diffusa uniformemente in tutta la provincia di Taranto, sul territorio della Masseria Carmine al momento sono noti alcuni esemplari nelle radure tra le aree a macchia.

 

 

Note: Specie di probabile origine ibridogena, si confonde facilmente con altre entità vicine con le quali, a sua volta, tende ad ibridarsi.