CERERE A DUE SPIGHETTE (Aegilops biuncialis Vis.)
Nuovo binomio: Triticum biunciale (Vis.) K. Richt.
Fam. Graminaceae (Poaceae)
Etimologia: Il nome del genere sembra derivi dal greco αἰγίλωψ, nome col quale Teofrasto indicava un cereale provvisto di reste; il nome della specie invece è composto da bis (due volte) e uncia (oncia), in relazione alla lunghezza delle reste. Il sostantivo Triticum invece sembra aver origine da latino tritum, battuto, per la consuetudine di battere le spighe al fine di prelevarne i chicchi.
Antesi: maggio-giugno
Pregio: Entità di valore fitogeografico nota in passato solo per la Gravina di Leucaspide (Statte) e pertanto considerata rarissima. La sua presenza oggi è accertata per diverse località della Puglia centromeridionale, per la Campania e la Calabria, mentre andrebbero verificate le segnalazioni per alcune regioni dell’Italia settentrionale. Risulta tuttora inserita nella Lista Rossa della Puglia.
Pianta erbacea annuale, alta mediamente fino a 2 dm; foglie lineari, glauche e mediamente villose; l’infiorescenza è una spiga con 2-3 spighette fertili; glume provviste di 4 reste (raramente 3-5) lunghe fino a 7-8 cm.
Sul territorio della Masseria Carmine risulta diffusa e numerosa nelle garighe dell’area a macchia. Pur trattandosi di importante consistenza numerica, questa stazione, così come quella (anch’essa consistente) della vicina Gravina di Mazzaracchio, non è a tutt’oggi citata in letteratura. Per la mia esperienza diretta sul campo, queste stazioni sono le più numerose in assoluto tra quelle finora osservate.
Note: entità fino a poco tempo fa inquadrata tassonomicamente a rango subspecifico come Aegilops geniculata subsp. biuncialis (Vis.) Asch. et Gr.
Ringraziamenti: Piero Medagli, botanico, per i preziosi aggiornamenti sull’attuale status conservazionistico della specie.