Foto 1 - Stipa austroitalica - Foto Teo Dura
Foto 1 - Stipa austroitalica - Foto Teo Dura

 

LINO DELLE FATE MERIDIONALE (Stipa austroitalica Martinovský)

 

Fam. Graminaceae (Poaceae)

 

 

Etimologia: Il nome del genere sembra derivare dal greco στύππη (stýppe), paglia, stoppa, ad indicare la consistenza della pianta; il nome della specie è composto da due termini: áuster, austro, ossia il vento che spira da sud e italicus, italico, e cioè tipico dell’Italia meridionale.

 

 

Antesi (fioritura): metà aprile-metà giugno.

 

 

Pregio: Endemismo raro dell’Italia meridionale e della Sicilia. Protetta a livello europeo, è stata inserita nella lista delle specie di notevole interesse conservazionistico come prioritaria nell’allegato II della Direttiva 92/43/CEE “Habitat” (e successivi) facente parte dell’habitat denominato “Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero-Brachyopodietea”.

 

Foto 2 - Stipa austroitalica - Foto Teo Dura
Foto 2 - Stipa austroitalica - Foto Teo Dura

 

Pianta erbacea cespugliosa perenne con fusto (culmo) che spesso supera i 50 cm di altezza. Le foglie sono piuttosto rigide e con lamina sottile. L’infiorescenza è costituita da una pannocchia pauciflora (foto n. 1-2). I fiori sono provvisti di reste piumose lunghe fino a 30 cm che durante le giornate di forte vento favoriscono la disseminazione dei frutti (cariossidi). Questi sono provvisti di punta acutissima e una volta caduti sul terreno possono essere aiutati a penetrarvi più a fondo proprio grazie ai movimenti rotatori delle reste sotto la spinta del vento.

 

Sono state descritte diverse sottospecie che secondo alcuni studiosi avrebbero scarso valore tassonomico.

 

Sul territorio della Masseria Carmine sono presenti pochi gruppi nelle garighe con roccia affiorante.

 

 

 

Foto 3 - Stipa austroitalica - Foto Teo Dura
Foto 3 - Stipa austroitalica - Foto Teo Dura

Note: Durante le giornate di forte vento (specie se proveniente dai quadranti settentrionali che rende l’aria molto più tersa e i colori più vividi) le praterie di lino delle fate offrono spettacoli di forte suggestione coreografica (anche in controluce), allorché le lunghe reste piumose ondeggiando tra i giochi di luce e ombre provocati dal rapido passaggio delle nuvole, simulano le creste imbiancate delle onde del mare (foto n. 3).