1 - Plantago albicans - Foto Teo Dura
1 - Plantago albicans - Foto Teo Dura

PIANTAGGINE BIANCASTRA (Plantago albicans L.)

Fam. Plantaginaceae

 

Etimologia: Genere e specie derivano entrambi da due termini di origine latina: plánta, pianta, riferito alla pianta del piede, la cui forma è simile a quella delle foglie basali di alcune specie di questo genere e álbus, bianco, in riferimento all’aspetto biancastro (lanuginoso) della pianta.

 

Antesi (fioritura): aprile - metà maggio.

2 - Plantago albicans (fiori in boccio) - Foto Teo Dura
2 - Plantago albicans (fiori in boccio) - Foto Teo Dura

Pregio: specie rara e di interesse fitogeografico in quanto tipica di aree desertiche del Nordafrica.

 

Piccolo suffrutice alto 10-50 cm, con fusti legnosi solo alla base, contorti.

Foglie raccolte in rosetta basale, lanuginose e di aspetto quindi biancastro, con lamina lineare-lanceolata, larghe al massimo 1 cm e lunghe anche più di 20 cm, ad apice acuto (foto n. 1).

 

Spighe fiorifere allungate, erette, con fiori piccoli e distanziati a maturità, di colori neutri, tra il verde e l’ocra-marroncino (foto n. 2).

 

Sul territorio della Masseria Carmine è rarissima. Abbiamo riscontrato la presenza di pochissimi esemplari su un cordone di terra in prossimità di un’area a macchia, tra l’altro soggetto al passaggio di mezzi agricoli e quindi estremamente vulnerabili.

 

Note: La specie è caratteristica delle cenosi litorali con terreno sabbioso (paleodune); tende a compattarlo per favorire l’attecchimento di specie tipiche di macchia e gariga. Riesce comunque, in alcuni casi, a spingersi verso l’interno, fino a circa 300 metri di altitudine. In alcuni tratti delle pinete costiere dell’arco jonico forma dei vasti popolamenti.

 

Ringrazio Piero Medagli, botanico, per le info riguardo la distribuzione della specie.